VICINANZA AI LAVORATORI DEL PUBBLICO SPETTACOLO, OGGI A ROMA OCCUPATO IL “GLOBE THEATRE”

Io li capisco i lavoratori del pubblico spettacolo. Sono mesi difficili per tutti, per qualcuno lo sono ancora di più, per sostegni non arrivati o che tardano ad arrivare, per le poche certezze che ancora abbiamo, nonostante la campagna vaccinale stia prendendo piede. Per quanto abbiamo, noi come spettatori e loro come lavoratori, usufruito della possibilità dello streaming, delle repliche, non c’è nulla che possa eguagliare la bellezza di ascoltare un concerto dal vivo, o di entrare in una sala cinematografica o poter l’applaudire tutti insieme dentro un teatro. Questo manca a tutti.

Dopo Napoli e Milano, oggi a Roma alcuni lavoratori dello spettacolo hanno occupato il “Globe Theatre”. Chiedono (da tempo, la pandemia ha solo accentuato le difficoltà) una riforma strutturale, non solo sostegni e continuità di reddito, ma garanzie economiche e occupazionali per il loro settore, da attuare con forza nel momento in cui sarà davvero possibile riaprire i luoghi della cultura. Riaprire in sicurezza deve essere l’obiettivo principale: farlo, concedendo a questo mondo tutele e misure adeguate significa stabilizzarlo per il futuro.

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