Rassegna Stampa – Corriere della Sera: “Maggioranza divisa sulle unioni civili”

Nel vuoto pneumatico di atti, deliberazioni o provvedimenti, almeno è un dibattito che si sviluppa intorno ad un «tema» e non alle logiche politiche di «rimpasto sì, rimpasto no». Si parla di unioni civili, tema delicato, che finisce per «spaccare» la maggioranza. Dopo la «stroncatura» del Vicariato (che, in un editoriale del settimanale della Diocesi parla di «miopia politica e forzatura giuridica»), il dibattito si sposta ora all’interno dell’Assemblea Capitolina. Il percorso della delibera sembra, al momento, tutt’altro che semplice. E questo nonostante la larga condivisione all’interno della maggioranza di centrosinistra e anche di una fetta dell’opposizione. L’introduzione di un «registro delle unioni civili», con il riconoscimento di parità di diritti tra coppie etero e coppie omosessuali, viene infatti proposto dal Pd con Giulia Tempesta (vice capogruppo, area dalemian/bersaniana), da Sel con Imma Battaglia, dalla Civica Marino con Svetlana Celli e dal Centro democratico con Massimo Caprari. Ma, alla proposta, ha detto sì (dopo qualche discussione…) Virginia Raggi del Movimento Cinque Stelle. Non solo. Sulle unioni civili, spesso, si è espresso — già dalla campagna elettorale — lo stesso sindaco Ignazio Marino, in prima linea nella battaglia per i diritti. Problema risolto, quindi? 1014163_10201687499288379_1511051711_nNon del tutto, in realtà. Perché, all’interno del Pd, c’è anche la componente cattolica (o centrista, che dir si voglia), che certo non ha nel proprio scadenzario l’instaurazione delle unioni civili. E, visto che il «boccino» dei lavori dell’Assemblea Capitolina lo tiene il presidente Mirko Coratti (componente dei «popolari», appunto), l’esito della partita non è così scontato. Da giorni, allora, nei confronti di Coratti è scattato il pressing di alcuni esponenti della maggioranza. A cominciare da Riccardo Magi, radicale della prima ora, oggi eletto in consiglio con la lista Marino : «Non è che fai come il 2007, vero?», ha chiesto Magi al presidente, in un corridoio di palazzo Senatorio. Il riferimento è a quanto accadde 7 anni fa, «regnante» Walter Veltroni, quando un’analoga proposta sulle unioni civili – presentata dai Radicali, che allora non erano in maggioranza, con una delibera di iniziativa popolare – venne bocciata dall’aula. «Regista» era sempre Coratti, anche allora presidente del consiglio comunale. «Me lo chiese il sindaco…», la replica dell’esponente Pd. E oggi? Coratti «glissa»: «Mi sembra che le priorità delle città siano altre: prima c’è il pacchetto per l’Urbanistica, poi il Bilancio, il Patrimonio… Le unioni civili? Vedremo quando parlarne…». La Tempesta, invece, la pensa diversamente: «Capisco che non risolviamo il problema del lavoro o della fame nel mondo. Ma i segnali di cambiamento, che vuole dare questa amministrazione, si danno anche con atti politici». Oggi, alla capigruppo, si annuncia un primo – serrato – confronto. “.

Ernesto Menicucci

 

Da Corriere della Sera – Roma – 20/01/2014

 

 

 

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