“Indignarsi per gli atti vandalici ai monumenti di Roma non è più sufficiente. Dai tuffi nelle fontane di piazza Navona e Fontana di Trevi con relativi danni dopo i restauri, dai graffiti al Colosseo fino alla deturpazione delle statue del Pincio, per giungere alla guerriglia urbana di ieri in piazza di Spagna dobbiamo purtroppo constatare che la sequenza di atti distruttivi a danno del patrimonio culturale e architettonico di Roma è sempre più lunga. Le polemiche che ogni volta seguono questi avvenimenti rischiano di diventare inutili e stucchevoli.
Sulla fragilità e l’esposizione dei nostri monumenti, dichiarati dall’UNESCO, insieme a tutto il centro storico di Roma, patrimonio dell’umanità, dovremmo innanzitutto agire con un’azione di tutela e prevenzione che ne limiti la fruibilità in occasione di eventi e manifestazioni di massa. Ieri una regia corretta e non confusa dell’ordine pubblico, a poche ore da analoghe manifestazioni di intemperanza registrate a Campo de’ Fiori, avrebbe impedito la guerriglia in una delle piazze più belle del mondo.
L’amministrazione comunale come a tutti noto, meno che ad alcuni irritanti esponenti del centrodestra, non gestisce l’ordine pubblico e tanto meno ha la completa titolarità sui beni culturali presenti nella capitale. L’unica azione che possiamo adottare in alcuni luoghi della città è l’accesso controllato e la prevenzione. Cittadini e turisti non possono essere lasciati in balia di centinaia di facinorosi. Un piano di prevenzione è ormai indispensabile e non più rinviabile.
Roma è un museo a cielo aperto, un museo che va gestito nella sua unitarietà. Proprio per questo immagino un osservatorio permanente sugli eventi con lo scopo di limitare gli accessi nelle zone più a rischio della città, con l’autorità di predisporre percorsi e accessi obbligati agli eventi con orari predefiniti prima e dopo lo svolgimento di manifestazioni di massa”.
È quanto dichiara in una nota la vice-capogruppo del PD Giulia Tempesta.